Con malattie autoimmuni intendono patologie determinate da reazioni immunitarie, in cui il sistema immunitario attacca e danneggia i propri tessuti e organi, scambiandoli per agenti esterni pericolosi. Sclerosi multipla, Tiroidite autoimmune di Hashimoto, morbo di Basedow, Artrite reumatoide, morbo di Crohn, Diabete di tipo 1, Celiachia, Rettocolite Ulcerosa, Vitiligine, Psoriasi, Epatiti autoimmuni ecc sono solo alcune delle manifestazioni di disordini immunitari che possono rendere la vita del paziente difficile.
Su molte di questa patologie l’intervento nutrizionale può essere fondamentale nella riduzione della sintomatologia e quindi nel miglioramento della qualità della vita. In particolare Tiroidite di Hashimoto, Psoriasi, Morbo di Crhon, Rettocolite Ulcerosa, Artrite Reumatoide, Celiachia, Diabete
di tipo 1 rispondono molto bene a specifici interventi nutrizionali.
Nonostante ogni malattia sia un caso a sé stante, con manifestazioni diverse che vanno di volta in volta valutate, il minimo comune denominatore è l’infiammazione organica, che spesso impedisce la regressione dei sintomi, accentuando stanchezza, gonfiore, dolori articolari e alterazioni dei valori negli esami ematici.
Proprio il controllo dell’infiammazione è uno dei cardini dell’approccio nutrizionale alle malattie autoimmuni, che avviene attraverso:
• Il controllo del carico glicemico dei pasti, per ridurre gli sbalzi di glicemia e quindi la produzione di insulina
• L’eliminazione di alimenti proinfiammatori
• L’introduzione di alimenti antiinfiammatori
• La regolazione e gestione delle funzioni intestinali, con particolare attenzione all’equilibrio del microbiota intestinale

Controllo del carico glicemico
Per evitare picchi glicemici e conseguenti picchi di insulina, che stimolano il perpetuare di stati infiammatori, è necessario che i pasti siano ben bilanciati. Oltre a scegliere carboidrati a basso carico glicemico, come ad esempio i cereali integrali in chicchi, è opportuno abbinarli a fonti proteiche (animali di buona qualità o vegetali e/o di grassi buoni, come olio E.V.O. o frutta secca) attenzione però alle quantità, perché anche un eccesso di carboidrati, può essere coinvolto in meccanismi proinfiammatori.

Alimenti antinfiammatori
Spezie come curcuma, zenzero, cannella, curry, paprika ecc hanno alto potere antiossidante, insieme a molte erbe aromatiche quali rosmarino, basilico e origano.
È inoltre opportuno consumare frutta e verdura bio o a Km zero, uova biologiche o del contadino e seguire il più possibile la stagionalità dei prodotti vegetali, per diminuire la presenza sostanze nocive su frutta e verdura.
Attenzione però che alcuni vegetali possono non essere adatti in alcune patologie, è il caso delle Solanacee (pomodori, melanzane, peperoni, patate ecc ) e, nel caso specifico delle tiroiditi, delle brassicacee (cavoli, cavoletti, cavolfiore ecc).